lunedì 14 settembre 2015

in mediazione dalla coppia coniugale alla coppia genitoriale



La mediazione familiare è un valido aiuto nel sostegno o nella costruzione della coppia genitoriale quando la coppia coniugale si separa.
Nell’immaginario collettivo la famiglia è composta da una coppia “sentimentale” e da uno o più figli. Sempre secondo il pensiero comune la coppia sentimentale con figli è coppia “genitoriale”.
Ma basta avere dei figli per diventare automaticamente coppia genitoriale?
E se la coppia sentimentale, coniugata o no, decide di separarsi cosa accade alla coppia genitoriale?


Facciamo un passo in dietro e definiamo nel modo più semplice possibile i termini adottati sopra:
Per comodità chiamiamo la coppia sentimentale coppia coniugale, anche in assenza di matrimonio, intendendo solo nel nostro caso la coppia che convive e ha anche messo al mondo dei figli. La coppia coniugale ha una storia, che inizia con il primo incontro, e un’identità. E’ un sistema con delle regole, una cultura, dei valori. Per resistere nel tempo è necessario che tessa dei confini tra sé e il resto del mondo e contratti un modo per adattarsi l’uno all’altra che sia reciprocamente soddisfacente. In un’ottica più romantica la coppia che si innamora si appartiene, si nutre e nello stesso tempo si lega, intreccia i propri singoli destini per disegnare un solo cammino con un solo orizzonte.
Che sia in essere una coppia coniugale non significa però che con la nascita dei figli essa diventi automaticamente coppia genitoriale. Per diventare coppia coniugale ci sono voluti tempo, impegno, volontà. Che arrivi inaspettato o atteso un figlio non significa che ci sia una coppia genitoriale ad accoglierlo, bensì due genitori singoli. Anche la coppia genitoriale andrebbe costruita con pazienza e consapevolezza. C’è ormai un’attenzione sempre crescente alle dinamiche di coppia, un interesse generale verso la “psicologia” della coppia sentimentale per migliorare il grado di accordo e di benessere, mentre la coppia genitoriale è più trascurata.
I due individui che si sono incontrati nella coppia coniugale e hanno dovuto contrattare le modalità della loro vita in comune, hanno realmente speso lo stesso tempo per contrattare le loro visioni di ruoli e compiti genitoriali?
Hanno già litigato e discusso in merito?
Sono consapevoli veramente di ciò che pensa il proprio partner sull’educazione dei figli, il tempo da dedicargli, le regole da trasmettere?
Ci sarebbe tanto ancora da scrivere sull’argomento e ci tornerò volentieri su articoli che riguarderanno il sostegno alla genitorialità.  In questa sede mi interessa sottolineare l’importanza e la possibilità di potenziare la coppia genitoriale quando la coppia coniugale ha deciso di separarsi.
30 anni fa gli psicologi stessi consigliavano alle coppie in separazione di avere meno contatti possibili tra loro, ritenendo che fosse confusivo per i figli vedere i genitori insieme, che creasse loro delle aspettative, impedisse a tutti di elaborare il tremendo lutto che si stava vivendo.
L’introduzione del concetto di coppia genitoriale ha cambiato il modo di vedere l’elaborazione della separazione nel cuore dei suoi protagonisti, genitori e figli.
Mentre la coppia coniugale si va sciogliendo, la coppia genitoriale è indissolubile, la sua vita continuerà per sempre. I figli potranno contare su due genitori uniti e sufficientemente (se non perfettamente) in accordo tra loro sulla cura e l’educazione da offrire.
Sembra una bella storia, ma anche un’utopia. Come può un coppia che si separa, nel suo momento di più alta conflittualità e più grande sofferenza, mantenere una comunicazione armoniosa riguardo i figli. Piuttosto è vero il contrario, che quando i genitori si separano sono talmente provati dal dolore che si possono curare solo di se stessi e l’attenzione verso il bene dei figli crolla. Io direi che gli adulti nel dolore tornano bambini feriti e possono solo cercare di curarsi di loro stessi, non trovano la forza di occuparsi di altro. Non sempre è così, ovviamente, ma molto spesso sì.
La mediazione familiare rappresenta in questa fase delicatissima un supporto necessario. Il mediatore ha gli strumenti per aiutare i due separandi a ritrovare, con impegno e pazienza, uno spazio condiviso chiuso nel perimetro della genitorialità, in cui comunicare con rispetto e fiducia nell’interesse dei propri stessi figli.
La coppia genitoriale quando già costruita va solo restaurata, altrimenti va generata in toto per la prima volta attraverso un nuovo percorso di consapevolezza. Questo sarà il presupposto per stabilire un Accordo condiviso autentico che porti benefici e vantaggi a tutti, in primis ai figli vittime involontarie della separazione.



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