lunedì 15 dicembre 2014

La Relazione Intima

PUR DESIDERANDO QUALCOSA O QUALCUNO CHE NON PUOI AVERE,
RIESCI AD ESSERE FELICE CON QUALCOSA O QUALCUNO DISPONIBILE

1.  relazione bloccata: ossessione di trovare  <qualcuno da amare>                         
2. relazione intima: sviluppo di sé come prima priorità

1. relazione bloccata: bisogno di gratificazione immediata                           
2. relazione intima: desiderio di soddisfazione a lungo termine

1. relazione bloccata: regola del silenzio, specialmente quando le cose non funzionano         
2. relazione intima: esprimere desideri, sentimenti e giudizi su ciò che il nostro partner significa per noi

1. relazione bloccata: colpevolizzazione di sé o dell'altro per i problemi
2. relazione intima: risoluzione congiunta dei problemi.

1. relazione bloccata: pena e disperazione cicliche
2. conforto e soddisfazione ciclici

sabato 15 marzo 2014

ciclo di seminari sull'intimità



L’Auletta Creativa
Centro per lo Sviluppo Psicologico
dell’Individuo e della Famiglia


Sabato 23 marzo – seminario gratuito - IL CORAGGIO DELL’INTIMITÀ: 
l’intimità con noi stessi, il piacere di ascoltarci e la creatività come forma privilegiata di espressione

Sabato 6 aprile - seminario gratuito - IL CORAGGIO DELL’INTIMITÀ:
le relazioni affettive con amici e familiari come fondamenta del nostro star bene nel mondo
.
Giovedì 11 aprile – seminario gratuito – IL CIRCOLO DEGLI STUDENTI.
Amiche del Cuore:verso la solidarietà femminile superando i conflitti e le crisi dell’Amicizia  con la A maiuscola

venerdì 16 novembre 2012

la creatività e il gioco strumenti di crescita e arricchimento psicologico in età adulta





Gli esseri umani non smettono mai di crescere, maturare, arricchirsi, e la possibilità di sviluppare competenze e qualità è inesauribile
Lo sviluppo psicologico non ha mai termine. Non solo in età evolutiva assistiamo ad un costante e progressivo sviluppo che procede per tappe, ma anche in età adulta la personalità subisce grossi cambiamenti a seconda della fase che si sta attraversando.

Il ciclo vitale, che ha inizio al momento della nascita, termina solo con la nostra morte.

Gli psicologi familiari hanno parlato di ciclo vitale della famiglia in cui alcune tappe fondamentali sono rappresentate da grossi cambiamenti nella sua organizzazione. Mi riferisco a quelli che vengono comunemente detti “eventi normativi” cioè la creazione di una nuova coppia, la nascita di un figlio,  l’adolescenza e la fuori uscita di un figlio adulto, la morte di un genitore anziano ecc.; ma ci sono anche degli eventi che sono detti “paranormativi” che comportano ugualmente dei grossi cambiamenti ma hanno la caratteristica di non essere attesi, cioè sono improvvisi e colgono impreparati, come una morte prematura, un licenziamento, una gravidanza non voluta, una malattia, ecc.
L’essere umano deve adattarsi a questi cambiamenti, sia quelli positivi che quelli negativi, e questo comporta sempre un grosso dispendio di energie e un certo stress. Il cambiamento fa paura e un cambiamento esterno corrisponde spesso ad una ristrutturazione interna all’individuo e al suo sistema relazionale.
Non smettiamo mai di crescere, sebbene più lentamente di quanto accada durante l’infanzia.
Ci sono svariati modi di affrontare i cambiamenti, ci si può opporre per riaffermare lo status quo, ci si può adattare passivamente, oppure agire in modo attivo e creativo per far si che l’adattamento sia reciproco, cioè si modifica in parte l’ambiente esterno e in parte il proprio comportamento e la propria visione del mondo.
La Psicologia della Gestalt parla di adattamento creativo per intendere tutto il processo di soddisfacimento dei bisogni umani.
Il ciclo del contatto riguarda tutti i comportamenti e le azioni in cui si parte dalla percezione di un bisogno, alla spinta motivazionale che si traduce in azione finalizzata, per poi arrivare alla soddisfazione vera e propria del bisogno con conseguente ritiro.

Le fasi sono quella
• del pre contatto in cui l’organismo, cioè la persona, diventa consapevole di alcuni segnali propriocettivi ed esterocettivi, li decodifica e riconosce di avere un certo bisogno;
• di contatto, in cui l’organismo esplora l’ambiente alla ricerca di ciò che può soddisfare quello specifico bisogno e questo comporta una strategia ad hoc di avvicinamento all’oggetto che può soddisfare il bisogno in questione;
• di contatto pieno, in cui c’è lo scambio vero e proprio, il godimento del bisogno, l’integrazione tra esterno ed interno, l’assimilazione, la digestione e la metabolizzazione, con il relativo rifiuto ed eliminazione di ciò che non serve o non è buono per l’organismo;
• di post contatto e ritiro, in cui c’è l’allontanamento piacevole dovuto alla gratificazione del bisogno e un periodo di pausa in cui ancora non sono emersi nuovi bisogni.
Per completare il ciclo del contatto in modo ottimale è necessario dunque un adattamento creativo, perché gli oggetti che possono soddisfarci non sono sempre a nostra disposizione e facili da raggiungere, a volte addirittura dobbiamo costruirli/ crearli noi stessi.

Essere rigidi e poco flessibili significa avere una gamma di strategie limitate e ripetitive che solo in poche occasioni si dimostrano utili, mentre nella maggior parte sono fallimentari e frustranti.
Stiamo parlando della “coazione a ripetere” della Psicoanalisi in cui ripetiamo un comportamento che si è dimostrato adattivo in un lontano passato, quando noi eravamo diversi e anche l’ambiente esterno era diverso, quando noi eravamo bambini e dipendevamo dagli adulti, per esempio. Lo stesso comportamento oggi non è più adatto allo scopo, ma noi lo continuiamo ad utilizzare anche inconsapevolmente.

La creatività dunque è la capacità umana di accogliere il cambiamento che avviene dentro se stessi nel corso della vita e di utilizzare quanto ha a disposizione in modo flessibile per adattare l’ambiente alle proprie nuove esigenze.





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