venerdì 4 dicembre 2015

istruzioni per genitori curiosi

immagine da I gentiori devono essere affidabili. Non perfetti... di Elisabetta Rossini ed Elena Urso, edizione ediCart




Essere genitori al giorno d'oggi è faticoso. Un tempo il rapporto con i figli era regolato da consuetudini antiche, le variazioni sul tema erano rare: poche erano le mamme che si potevano permettere di abbracciare i loro figli e ancora meno i padri che li portavano con sé accennando qualche gioco. La regola era severità e distanza.

Dopo il 68 alcuni dogmi sono caduti e una pedagogia rivoluzionaria ha messo in discussione ciò che per secoli veniva tramandato di generazione in generazione.
Gli studi riguardo i metodi educativi sono diventati sempre più numerosi e man mano che si sperimentavano nuove strade e se ne valutavano i risultati sono stati fatti ulteriori aggiustamenti.

Ma un conto sono gli studi, le ricerche e la letteratura che ne parla, e un conto è l'esperienza diretta. Sino agli inizi del secolo scorso bastava prendere a modello i propri genitori e fare esattamente come avevano fatto loro per sentirsi sulla strada giusta, oggi il compito è lasciato all’improvvisazione. (per leggere ancora clicca sul titolo dell'articolo)
I futuri genitori avevano acquisito le loro competenze attraverso l’osservazione e la propria esperienza diretta di figli. Questo era naturale. Oggi che la famiglia/clan è scomparsa al suo posto abbiamo la cossiddetta famiglia nucleare, chiusa in un appartamento e senza nessuno con cui confrontarsi generando a volte un senso di disorientamento che non sempre riesce a trovare soluzione nella lettura di un buon libro sull’argomento.

Molti possono essere i pregiudizi che muovono i genitori: il ricordo della propria esperienza di bambini, alcune frasi ripetute dei rispettivi genitori, le proprie paure e le paure dei questi ultimi…
Lo stile fai da te può far si che ogni genitore sbagli a modo proprio, imparando dall’esperienza quando è già troppo tardi.
Come può la società moderna venire incontro all'esigenza di prevenire gli errori e di comprendere le modalità più adatte ad allevare i figli ad una velocità adeguata ai tempi di crescita dei bambini?
In molte città ci sono degli enti che erogano corsi di formazione per genitori (consiglio di leggere “genitori efficaci” di Gordon, per apprendere ad ascoltare i propri figli e a stimolare il dialogo con loro).

Qui di seguito alcune sintetiche osservazioni che posso essere d’ispirazione a genitori curiosi:
  • ·        - La vita di Comunità è una buona opportunità: insieme si sbaglia e insieme si impara. Ci si confronta al parchetto, nel corridoio del nido o della scuola materna. All’uscita di scuola e nel bar a prendere un caffè. Le famiglie più a rischio sono quelle isolate, perché tendono a ingigantire i problemi o a svalutarli del tutto. Non hanno metri di misura. Si lasciano invadere da ansie ingiustificate, oppure ignorano problemi grossi.
·       
  •           - L’imitazione è la forma più veloce di apprendimento, la più semplice e naturale. Anche in natura, tra i primati o tra i ratti, il comportamento che ha successo di un individuo viene subito imitato dal resto del gruppo: vedere che un bambino che cade e si fa male non suscita l’angoscia della madre, osservarla consolarlo con tranquillità, senza agitarsi, può indurre la mamma inesperta e ansiosa a fare altrettanto, a volte anche in maniera inconsapevole. Purtroppo la vita che si conduce nelle nostre città può impedire ai genitori di avere una frequentazione assidua e regolare. 
  •       - Chi lavora l’intera giornata vede i figli solo la sera all’ora di cena, oppure in un concentrato nel fine settimana. A volte il tempo è impiegato a fare la spesa, pulire casa, qualche ora seduti al tavolo di un ristorante. Situazioni in cui il bambini può dare il peggio di sé e suscitare nei propri genitori il peggio di loro stessi. C’è chi si complica la vita mettendosi spontaneamente nelle situazioni più difficili: un parco senza aree attrezzate, ma con un grande prato su cui stendere un telo e riversare i giochi portati da casa, può essere il luogo più rilassante in cui trascorre del tempo con il proprio bambino che ancora gattona o muove i primi passi.  Fare il giro delle case e tenere insieme i bambini dopo la scuola mentre si prende un tè con gli altri genitori può essere più piacevole che gestire il figlio nella propria abitazione mentre si cerca di lavorare o sbrigare le faccende domestiche. Essere in gruppo permette a turno di assentarsi per fare la spesa, o una telefonata, o per passare dal pediatra a prendere una ricetta…
  • ·       - Gli esperti dell'infanzia hanno confrontato tre stili di allevamento: permissivo, autoritario, autorevole. Essi hanno rilevato che le famiglie senza regole sono più a rischio delle altre perchè suscitano malessere nei bambini. Il permissivismo è il male peggiore. Famiglie autoritarie possono ottenere degli effetti positivi se non sono altamente persecutorie, ma mantengono uno stile coerente e comprensibile per il bambino.  Famiglie autorevoli generano autostima nei bambini, senso di sicurezza, insegnano la spontaneità e la creatività. Il guaio è che essere permissivi o autoritari viene spontaneo, l'autorevolezza si impara.
  • ·       - L’Ascolto è lo strumento più utile per il genitore. Serve a comprendere il proprio figlio, a non etichettarlo. Aiuta a conoscerlo e ad accettarlo per quello che è.  Ascoltare un bambino piccolo significa stargli accanto, osservarlo, mettersi al suo livello, magari in ginocchio, posargli una mano sulle gambe o sulla spalla, sfiorarlo delicatamente mentre cerca di esprimersi. Ascoltare significa 
         1) restare in silenzio per un po’. 
               2) Accogliere il modo in cui il bambino si esprime, sia che pianga, che gridi, che scalci. 
               3) Provare a dare parole semplici: sei arrabbiato. Oppure: sei triste. Hai paura. 
              4) E nello stesso tempo mantenere l’attenzione sul proprio respiro. E’ regolare? E’ lento e 
                  lungo? Restare tranquilli mentre il bambino si agita è il modo migliore per aiutarlo a superare
                  un momento di sconvolgimento interiore.
  • ·       - Nello stesso tempo il genitore, che è ben più forte e grosso del bambino, può con fermezza impedirgli di far del male a sé, ad altri o di danneggiare oggetti intorno. Il genitore ascolta e accoglie i sentimenti del bambino ma non asseconda comportamenti pericolosi o inadeguati. Questo fa sentire il bambino protetto. Gli permette di riacquisire la calma e di non avere paura delle sue emozioni.
Questi semplici accorgimenti hanno l’effetto di rendere più facile il rapporto con i figli e quindi si rafforzano automaticamente. Tanto più sarà piacevole e facile per un genitore creare un buon rapporto con il figlio, tanto più gli risulterà spontaneo e naturale mettere in atto le strategie di successo.

Simona Marzano

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