Essere genitori al giorno d'oggi è faticoso. Un tempo il rapporto con i figli
era regolato da consuetudini antiche, le variazioni sul tema erano rare: poche erano le mamme che si potevano permettere di abbracciare i loro figli e ancora meno i padri
che li portavano con sé accennando qualche gioco. La regola era severità e
distanza.
Dopo il 68 alcuni dogmi sono caduti e una
pedagogia rivoluzionaria ha messo in discussione ciò che per secoli veniva
tramandato di generazione in generazione.
Gli studi riguardo i metodi educativi sono diventati sempre più
numerosi e man mano che si sperimentavano nuove strade e se ne valutavano i risultati sono stati fatti ulteriori aggiustamenti.
Ma un conto sono gli studi, le ricerche e la letteratura che
ne parla, e un conto è l'esperienza diretta. Sino agli inizi
del secolo scorso bastava prendere a modello i propri genitori e fare
esattamente come avevano fatto loro per sentirsi sulla strada giusta, oggi il
compito è lasciato all’improvvisazione. (per leggere ancora clicca sul titolo dell'articolo)
Molti possono essere i pregiudizi che muovono i genitori: il
ricordo della propria esperienza di bambini, alcune frasi ripetute dei rispettivi
genitori, le proprie paure e le paure dei questi ultimi…
Lo stile fai da te può far si che ogni genitore sbagli a modo
proprio, imparando dall’esperienza quando è già troppo tardi.
Come può la società moderna venire incontro all'esigenza di prevenire gli errori e di comprendere le modalità più adatte ad allevare i figli ad una velocità adeguata ai
tempi di crescita dei bambini?
In molte città ci sono degli enti che erogano corsi di
formazione per genitori (consiglio di leggere “genitori efficaci” di Gordon,
per apprendere ad ascoltare i propri figli e a stimolare il dialogo con loro).
Qui di seguito alcune sintetiche osservazioni che posso essere d’ispirazione a genitori curiosi:
- · - La vita di Comunità è una buona opportunità: insieme si sbaglia e insieme si impara. Ci si confronta al parchetto, nel corridoio del nido o della scuola materna. All’uscita di scuola e nel bar a prendere un caffè. Le famiglie più a rischio sono quelle isolate, perché tendono a ingigantire i problemi o a svalutarli del tutto. Non hanno metri di misura. Si lasciano invadere da ansie ingiustificate, oppure ignorano problemi grossi.
·
- - L’imitazione è la forma più veloce di apprendimento, la più semplice e naturale. Anche in natura, tra i primati o tra i ratti, il comportamento che ha successo di un individuo viene subito imitato dal resto del gruppo: vedere che un bambino che cade e si fa male non suscita l’angoscia della madre, osservarla consolarlo con tranquillità, senza agitarsi, può indurre la mamma inesperta e ansiosa a fare altrettanto, a volte anche in maniera inconsapevole. Purtroppo la vita che si conduce nelle nostre città può impedire ai genitori di avere una frequentazione assidua e regolare.
- - Chi lavora l’intera giornata vede i figli solo la sera all’ora di cena, oppure in un concentrato nel fine settimana. A volte il tempo è impiegato a fare la spesa, pulire casa, qualche ora seduti al tavolo di un ristorante. Situazioni in cui il bambini può dare il peggio di sé e suscitare nei propri genitori il peggio di loro stessi. C’è chi si complica la vita mettendosi spontaneamente nelle situazioni più difficili: un parco senza aree attrezzate, ma con un grande prato su cui stendere un telo e riversare i giochi portati da casa, può essere il luogo più rilassante in cui trascorre del tempo con il proprio bambino che ancora gattona o muove i primi passi. Fare il giro delle case e tenere insieme i bambini dopo la scuola mentre si prende un tè con gli altri genitori può essere più piacevole che gestire il figlio nella propria abitazione mentre si cerca di lavorare o sbrigare le faccende domestiche. Essere in gruppo permette a turno di assentarsi per fare la spesa, o una telefonata, o per passare dal pediatra a prendere una ricetta…
- · - Gli esperti dell'infanzia hanno confrontato tre stili di allevamento: permissivo, autoritario, autorevole. Essi hanno rilevato che le famiglie senza regole sono più a rischio delle altre perchè suscitano malessere nei bambini. Il permissivismo è il male peggiore. Famiglie autoritarie possono ottenere degli effetti positivi se non sono altamente persecutorie, ma mantengono uno stile coerente e comprensibile per il bambino. Famiglie autorevoli generano autostima nei bambini, senso di sicurezza, insegnano la spontaneità e la creatività. Il guaio è che essere permissivi o autoritari viene spontaneo, l'autorevolezza si impara.
- · - L’Ascolto è lo strumento più utile per il genitore. Serve a comprendere il proprio figlio, a non etichettarlo. Aiuta a conoscerlo e ad accettarlo per quello che è. Ascoltare un bambino piccolo significa stargli accanto, osservarlo, mettersi al suo livello, magari in ginocchio, posargli una mano sulle gambe o sulla spalla, sfiorarlo delicatamente mentre cerca di esprimersi. Ascoltare significa
2) Accogliere il modo in cui il bambino si esprime, sia che
pianga, che gridi, che scalci.
3) Provare a dare parole semplici: sei arrabbiato.
Oppure: sei triste. Hai paura.
4) E nello stesso tempo mantenere l’attenzione sul
proprio respiro. E’ regolare? E’ lento e
lungo? Restare tranquilli mentre il
bambino si agita è il modo migliore per aiutarlo a superare
un momento di sconvolgimento
interiore.
- · - Nello stesso tempo il genitore, che è ben più forte e grosso del bambino, può con fermezza impedirgli di far del male a sé, ad altri o di danneggiare oggetti intorno. Il genitore ascolta e accoglie i sentimenti del bambino ma non asseconda comportamenti pericolosi o inadeguati. Questo fa sentire il bambino protetto. Gli permette di riacquisire la calma e di non avere paura delle sue emozioni.
Questi semplici accorgimenti hanno l’effetto di rendere più
facile il rapporto con i figli e quindi si rafforzano automaticamente. Tanto più
sarà piacevole e facile per un genitore creare un buon rapporto con il figlio,
tanto più gli risulterà spontaneo e naturale mettere in atto le strategie di
successo.
Simona Marzano
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